giovedì 22 ottobre 2009

A CACCIA SOTTO LA PIOGGIA

In mattinate piovose come oggi, quando anche il meteo sembra abbandonare le certezze delle previsioni ci si potrebbe rifare ai segni che per secoli l'uomo ha cercato di cogliere come premonitori di pioggia. In tal proposito ci piace ricordare un sonetto di Benedetto Menzini che nel XVII secolo cantava alla corte dei Medici:

Sento in quel fondo gracidar la rana
indizio certo di futura piova;
canta il corvo importuno, e si riprova
la folaga a tuffarsi alla fontana.

La vaccherella, in quella falda piana,
gode di respirar dell’aria nuova;
le nari allarga in alto, e sì le giova
aspettar l’acqua che non par lontana.

Veggio le lievi paglie andar volando
e veggio come obliquo il turbo spira
e va la polve qual palèo rotando.

Leva le reti, o Restagnon; ritira
il gregge agli stallaggi; or sai che, quando
manda i suoi segni il ciel, vicina è l’ira.


Elisa Mazzei

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