L’aria della mattina taglia le mani, il cielo è nitido e la luce bianca dell’autunno illumina il paesaggio. Il tempo dell’attesa accresce l’emozione. Il fiato rompe il muro del freddo, le parole sono sempre più concitate. Si ride e si scherza prima dell’inizio della grande avventura anche per affrontare l’emozione che cresce e l’adrenalina che sale. Il singolo diventa gruppo e specchiandoci gli uni negli altri si tessono rapporti umani forti. Quelli basati sulla condivisione di esperienze ricche, dalle quali si torna cambiati. Una luce acceca la vista. Repentina torna a far visita all’occhio. Passa. Allora si cerca la sua provenienza tra i corpi infreddoliti. Eccolo, l’ottone lucidato di fresco su cui il tempo ha lasciato i segni del suo passaggio. In alcuni punti il nero prevale anche se si vede che è stato pulito e lucidato per l’occasione. Il suo è un compito importante e c’è un specie di ammirazione per lui, un po’ di timore. Tutti sono in postazione adesso, le mani lo impugnano e lo portano in alto. La luce si riflette accecante sull’ottone, il primo rombo scuote l’aria, il secondo e poi il terzo: si dia inizio alle danze!
Elisa Mazzei
sabato 17 ottobre 2009
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