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venerdì 7 maggio 2010

IL MAGGIO DELLA QUAGLIA

La prima domenica di Maggio si festeggia a Siracusa la festa Re Quagghie con la statua di Santa Lucia esposta in processione ai fedeli dal Duomo alla Badia di Santa Lucia e prima di raggiungere
il nuovo rifugio vengono liberate le quagghie. La grande festività siracusana nasce da un evento del 1646 quando la città venne colpita da una carestia eccezionale e si temeva la sopravvivenza della stessa. Non sapendo che fare l’immagine della Santa venne esposta alle pubbliche preghiere. Si racconta che una grandissima copia di quaglie venne a cadere sulla marina e nelle vie di Siracusa. Cadevano stanche per il lungo viaggio che i siracusani non avevano mani a sufficienza per raccoglierle. Ci sembra doveroso ricordare in quest’occasione che un’isola vicinissima alla costa apparteneva per tradizione a Siracusa ed è Ortigia ( da ortix, quaglia) il cui tempio più antico era dedicato ad Artemide considerata tra le altre cose colei che tutelava la luce dagli occhi.

Elisa Mazzei

Così come narra Giuseppe Pitrè in Feste patronali in Sicilia, edizione anastatica, Firenze 1979

QUAGLIE IN PASTA


La ricetta è ripresa dal film, vincitore di Oscar, IL PRANZO DI BABETTE di Gabriel Axel 1987 che lo rese celebre. Lo chef in realtà prepara un piatto di origine toscana, arrivato in Francia con Caterina de’ Medici che trasferitasi a Parigi in sposa di Enrico di Valois, poi Re di Francia, si portò in dote denaro ed i migliori cuochi della Firenze cinquecentesca. E’ grazie a lei che la cucina francese si è arricchita di temi gastronomici di tipica matrice toscana, un caso tipico sono le quaglie in pasta.

Les cailles en sarcophage


Ingredienti ( quattro persone)
4 quaglie disossate 75 g di fegatini di pollo tagliati a pezzetti50 g di champignons freschi tritati1/4 di scalogno tritato60 g lardo a cubetti50 g di burrosale e pepeun pizzico di timo1/2 bicchiere di vino bianco4 fettine di lardo1 piccolo tartufo nero tagliato a lamelle4 vol au vent abbastanza grandi da contenere una quaglia (si fanno fare dal panettiere)2 cucchiai di madera1 bicchiere di brodo


Preparate in una padella capiente un po’ di burro ed di lardo, fare dorare e poi metterlo in un piatto a parte. Nella padella fare saltare i fegatini e poi aggiungere il resto del lardo, aggiungere lo scalogno, gli champignon, il timo, il sale, il pepe e così fate saltare per un paio di minuti. A questo punto togliere i fegatini e diluire con il vino bianco e cuocere qualche minuto a fuoco basso ricordando di mescolare sempre. Versate il succo così preparato sui fegatini e frullate aggiungendo il burro. Fare raffreddare il composto e successivamente riempirne le quaglie e posizionatevi sopra due fettine di tartufo nero. Avvolgete le quaglie per ridarle la loro forma originaria avvolte ognuna con una fetta di lardo. In una pirofila imburrata infornara a 200 gradi per 15 min. circa. Una volta cotte diluire il fondo di cotture con il madera ed il brodo. Adagiare ogni quaglia su di un vola u vent, bagnare con la salsa ed infornare per 5 min.

lunedì 12 aprile 2010

LA CACCIA DEL PANANTI

Le aste, i fischi, le reti, gli zimbelli,
le furberie, le belle prese io canto,
che sono al tempo che passan gli uccelli
dal polo dell’equatore, a giovan tanto,
dando sì pronto, e a così piccol costo
un amabile spasso, e un buono arrosto.

Così canta della caccia Filippo Pananti,poeta nato a Ronta nel Mugello nel 1766, nel Preambolo al poemetto didascalico “Il Paretaio” datato 1801. Fu educato in collegio a Pistoia, poi si laureò in giurisprudenza a Pisa ma la sua avversione per l’arte legale lo portò a girovagare per l’Europa. Girò la Francia, la Spagna l’Olanda e l’Inghilterra. Dopo un soggiorno londinese durato 10 anni decise di imbarcarsi per la Sicilia con in mente un viaggio per la Grecia e nel Levante ma vanne rapito dai pirati algerini e solo grazie al console britannico liberato. Una vita quindi movimentata e cosmopolita ma nei suoi versi possiamo sempre cogliere lo spirito arguto e scanzonato dei toscani.

Elisa Mazzei

martedì 30 marzo 2010

GLI ANIMALI DELLA RISERVA DI CACCIA DI GALIGA: LA QUAGLIA

La quaglia è il più piccolo dei Fasianidi, è presente in Europa, Asia occidentale, Asia minore, Persia, India, Africa settentrionale. Il piumaggio è fulvo giallastro mentre tende ad una colorazione nera sui fianchi. Il becco è breve, leggermente ricurvo al suo apice e di colore bruno. E’ un animale che non presenta grossi dimorfismi sessuali: negli esemplari maschi è presente una macchia nera sul collo che con il passare del tempo diventa rossastra. La quaglia è pressoché terragnola, è un ottima pedinatrice e riluttante al volo che compie per lo più per la migrazione ( è l’unico galliforme a migrare). Il suo habitat è costituito da zone aperte caratterizzate da scarsa vegetazione: prati incolti, campi coltivati a grano e foraggere sia di pianura che di collina. La quaglia generalmente utilizzata per il lancio a scopi venatori è un incrocio tra la Coturnix japonica e la Coturnix coturnix.